Hadeel Azeez
Una visione spirituale imprecisa, 2021, Penna a sfera su carta riciclata 150 gr., 15x21 cm
Hadeel Azeez
1981, Baghdad (BA) - IQ
Artista visiva vive e lavora in Italia a Roma, nata a Baghdad, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, si trasferisce in Italia nel 2003 poco prima dello scoppio della guerra in Iraq.
Questo periodo è segnato da una fase embrionale di studio e sperimentazione in cui Azeez si concentra principalmente sui ritratti e partecipa a diverse mostre personali collettive.
Tra le sue principali attività espositive si elencano: nel 2011 la mostra personale Infiniti dettagli (Bari, Galleria Formaquattro), esposizione che introduce le prime installazioni e nuove iconografie su tela: particolari anatomici ingranditi, accompagnati da versi di poeti arabi.
Nello stesso anno seguono la mostra personale Transiti all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa (che custodisce la tela intitolata La luna) e la collettiva a Castel dell’Ovo, Le ceneri della Fenice.
Nel 2013, presso l’ambasciata irachena di Roma, ha luogo Sensi, mostra che accoglie un importante corpus di opere dell’ultimo quinquennio.
Tra il 2013 e il 2018 partecipa a diverse esposizioni nella capitale, tra cui La mente artistica, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale (2014), inoltre, il suo intervento site specific all’interno del MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz città meticcia, Fuggiasco dalla mia casa alla mia casa, opera realizzata su un’ampia porta scorrevole, che rimanda a ogni vano tentativo di fuga da se stessi, dalla propria casa interiore.
Sono anni di incontri, ricerca appassionata, in cui lo stile di Azeez muta, evolve, dando origine a un nuovo linguaggio segnico fatto di infiniti filamenti sinuosi, realizzati prevalentemente con l’inchiostro nero della penna a sfera, che generano masse informi di straordinaria potenza espressiva. Uno stile, quest’ultimo, che s’impone nella mostra personale Storia di una liberazione nella Galleria Horti Lamiani Bettivò arte contemporanea (2018) e nel 2019, in occasione della mostra Intrecci d’arte alla Gallery of Temple University Rome e nell’ambito del Macro Asilo – spazio polifunzionale che trasforma il museo in un organismo vitale e accogliente – in cui espone diverse opere nella stanza atelier 2.
Nell’estate del 2020 è una delle protagoniste della terza edizione della BIAS – Biennale internazionale di arte contemporanea sacra e delle religioni dell’umanità - con Circular and infinite, animazione accolta dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina (Sicilia). Convinta sostenitrice del dialogo interculturale, prende parte a progetti sperimentali quali il Matriarchivio del Mediterraneo. Grafie e Materie (M.A.M.), una piattaforma digitale finalizzata a conservare la memoria di artiste emergenti, operanti nell’area del Mediterraneo, e lo spettacolo teatrale Feminae forme elette (Roma, Sala Umberto, nel 2018; Bologna, Teatro Duse, nel 2019), omaggio alla forza creativa delle donne, per cui realizza le opere di scena.
A Dicembre 2021 racconta la sua storia e arte nel progetto collettivo Moving On, prodotto e creato da Eefje Ludwig, assieme al team di MAPS, per la National Geographic Society.
A maggio 2022 la mostra personale - Le Figure Segrete Dietro Ogni Parola - è ospite a palazzo Sant'Elia a Palermo. Le opere della mostra entrano nella collezione della Fondazione Orestiadi di Gibbellina nell’ottobre dello stesso anno dove saranno esposte nel Museo delle Trame del Mediterraneo.
A dicembre 2022 Hadeel Azeez riceve il Franco Cuomo International Award.
A giugno 2023 si è svolta la mostra personale WATER al Capitoliumart - Spazio all'Arte di Roma. 11 opere inedite tra cui tre opere destinate a diventare una videoinstallazione di immagini in movimento intitolata The Three Waves and Gratitude un'opera con meccanismo di rotazione. A Ottobre dello stesso anno partecipa alla mostra collettiva organizzata da Roma Art Week, Simbolismi Della Visione a Villa Altieri a Roma.
Il critico d'arte Prof. Marco Meneguzzo nel suo testo Essere Fluido, pubblicato sul catalogo della mostra WATER, descrive l'opera di Hadeel Azeez, [...] Hadeel Azeez fa parte di questa “riscoperta”, pur essendo un’artista giovane: potrebbe essere considerata l’estrema propaggine di un lungo percorso linguistico che ha introiettato questo discorso sulla scrittura, e che lo ritrova alla chiusura del cerchio, nelle proprie radici culturali, come punto di partenza e contemporaneamente di arrivo della “propria” globalizzazione.
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